ACQUARIO, SOMMARIAMENTE

Qualche giorno fa mi ha chiamato un amico per qualche consiglio riguardo ad un filtro esterno, poi un altro per consigli sull’acquisto di un acquario. Non sono certo un esperto, ma mi son deciso a scrivere qualcosa di abbastanza generico, spero possa essere una leggera infarinatura utile al neofita, per facilitare l’approfondimento sulle principali nozioni.

Per la scelta della VASCA si tenga conto ovviamene dello spazio a disposizione, occorre un supporto molto robusto, rigido e perfettamente in bolla, nel caso di grandi dimensioni consiglio di consultare un esperto edile per non rischiare di danneggiare il solaio, si trovano sul web tabelle per prevedere il peso dell’acquario completo . Importantissimo è valutare da subito cosa si vuole allevare/coltivare, sia per le necessità di spazio, luce ecc. delle specie, che per il budget a disposizione, in quanto avere una grande vasca ma con illuminazione a risparmio porterebbe al deperimento delle piante, come risparmiare sulla vasca per avere qualche pesce in più farebbe ammalare questi ultimi. Le vasche nuove sono molto costose a meno che non ci siano offerte, di usate se ne trovano a bizzeffe, mentre se si decide di costruirsela da soli non è una sciocchezza, inoltre va tenuto conto dello spessore del vetro in rapporto alla pressione dell’acqua (sul web ci sono tabelle con lo spessore consigliato in base alle dimensioni). In linea di massima una vasca di maggiori dimensioni è meno soggetta a sbalzi di valori, di temperatura, chimica ecc.. Come prezzi dei tre tipi di soluzioni, molto vagamente, ho constatato che per l’artigianale “nudo” e l’usato completo siamo attorno ad 1 euro per ogni litro di capacità, mentre per il nuovo i prezzi si triplicano.

Un FILTRO classico di serie è costituito da scatole a scomparti dove all’interno vanno sistemati materiali che trattengono i detriti, materiali per favorire la proliferazione di batteri, pompa, termoriscaldatore in caso di allestimento tropicale. I materiali filtranti, in genere di un paio di porosità differenti per raccogliere diverse granulometrie di sedimenti, costituscono il flltraggio meccanico, mentre per il filtraggio chimico, che serve a trasformare sostanze nocive rilasciate dagli animali in non nocive, si sfruttano le proprietà dei batteri, per i quali vengono sistemati materiali ad ampia superficie (cannolicchi, bioball ecc.) nel punto di massimo passaggio di acqua. I batteri sono ovunque, ma in una vasca appena riempita ce n’è una parte infinitesimale, quindi è IMPORTANTISSIMO NON immettere organismi animali prima di almeno tre settimane, in quanto il materiale organico in decomposizione, foglie morenti, alghe, deiezioni degli animali, porterebbero inevitabilmente ad un elevata quantità di nitriti in acqua, che determinerebbe una lenta morte di pesci ed altri animali. Per aiutare la proliferazione dei batteri possono essere inseriti quelli in vendita. E’ comunque consigliabile tenere d’occhio i valori dell’acqua dall’inizio fino a che la popolazione non sarà definitiva, utilizzando test a reagente appositi. La pompa dovrebbe far passare circa il doppio del volume totale di acqua durante ogni ora (per popolazioni “standard”), quindi se ne consiglia una da almeno “tre volte il volume” in quanto perderà sicuramente un po’ di potenza entro breve a causa di sporco e usura. Il termoriscaldatore (nei tropicali) dovrebbe essere da almeno un watt per litro di acqua totale (volume vasca), ha un termostato regolabile, se si rompe (difficilissimo a meno che non cada) è un problema da risolvere tempestivamente. Molto efficienti, pratici e poco invadenti i filtri esterni, con termoriscaldatore e pompa incorporati, oppure col primo in vasca o sul tubo di mandata. Nota: il refrigeratore è un oggetto a parte, da tenere fuori dalla vasca, con propri tubi (mandata e ritorno), termostato ed alimentazione.

E’ sbagliato, per l’ILLUMINAZIONE, soprattutto per un principiante, sistemare l’acquario vicino ad una finestra, in quanto le forti irradiazioni porterebbero ad una proliferazione di alghe certa.  E’ molto importante una luce adeguata in quanto le piante vivono in funzione di essa e gli animali giovano molto della loro buona salute. Ci sono molti sistemi, da classici neon appositi, lampade di svariati tipi, innovativi led; questi ultimi sono molto costosi, ma fanno risparmiare sui consumi e hanno una lunga durata. In linea di massima si consiglia 0,5/1 Watt per litro di volume, ma ogni specie di pianta ha le proprie necessità in fatto di Watt e gradi Kelvin, caratteristiche che troviamo stampate su ogni tipo di illuminatore. MOLTO IMPORTANTE: la quantità di luce va sempre rapportata alla CO² e alla fertilità, come spiega la legge di Liebig.

SUBSTRATO ed ARREDI (rocce e legni) consiglio di comprarne di specifici, in quanto si potrebbe incappare nella presenza di calcare, sale, sostanze chimiche nocive, parassiti, agenti patogeni ecc., inoltre raccoglierli in natura è vietato quasi ovunque, quindi informatevi sulla provenienza. Se avete intenzione di coltivare piante sarebbe idoneo mettere del fondo fertile sotto al substrato “a vista”. Esistono, o si possono costruire artigianalmente con pochi euro, sfondi tridimensionali, magari nascondendo filtro interno ed eventuale termoriscaldatore (un esempio semplice nella foto sottostante).

Di PIANTE ne esistono per tutti i gusti, più o meno delicate, più o meno esigenti, più o meno veloci, di ogni dimensione e forma. Ogni specie ha le proprie necessità riguardo a luce (Watt/temperatura colore), durezza (sali appositi/acqua di osmosi), temperatura (termoriscaldatore/refrigeratore), fertilizzante (a lento rilascio/liquido) CO² (bombola/metodi artigianali), PH (materiali appositi/interazione durezza-CO² ); non entro nei particolari, non finirei mai.

Per i PESCI  e gli altri animali infine informiamoci sulle necessità riguardo a durezza, acidità, temperatura, alimentazione, compatibilità tra le specie, numero minimo consigliato per specie, ripari e spazio di nuoto idonei. Mi raccomando di inserire in vasca gli animali solo dopo una lunga “maturazione” dell’ambiente, almeno tre settimane o un mese, ed immettendo pochi esemplari per volta a distanza di tempo.

Come avrete notato mi sono (involontariamente) soffermato un po’ di più sulla chimica, il fatto che sia impercettibilmente variabile spesso la fa sottovalutare o addirittura ignorare, non immaginando la continua mutazione delle sostanze disciolte nell’acqua, elemento principale del nostro piccolo mondo.

NOTA: le foto ritraggono gli acquari del Museo di Storia Naturale e del Territorio (Calci, Pisa); purtroppo non sono piantumati ma, probabilmente grazie ad una corretta gestione, i pesci (bei pesci) godono di ottima salute.

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